Gran Canaria
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L'isola

Tramonto dall'alto sul 'Pico de la Bandera'

Pico de la Bandera


Guía, Fontanales, Artenara e finalmente terminiamo il nostro percorso raggiungendo il Pico de La Bandera. Ma torniamo indietro per raccontarti il percorso dall’inizio e darti alcuni consigli.

Un itinerario nella zona nordoccidentale di Gran Canaria ci permetterà di raggiungere il Parque Natural de Tamadaba, uno dei territori meno contaminati dall’intervento dell’uomo sull’isola. Una volta entrati nel Parco, partendo da Artenara, percorriamo sette chilometri in direzione Tamadaba.

Lungo questo percorso passeremo da vari miradores (belvedere), e dopo i sette chilometri segnalati, sulla destra potremo identificare l’inizio del sentiero che porta al Pico de La Bandera.

Cerca un segnale dei sentieri vicino alla via di circolazione e al lato opposto delle scale di pietra. Qui comincia il sentiero che devi seguire.

Il percorso inizia con una salita, che tranquilamente ci porterà, per circa quaranta minuti, in mezzo alla flora tipica del posto: pini che assumono forme curiose nel tentativo di farsi spazio, profumi rinfrescanti e la bellezza che l’isola offre appena iniziamo ad esplorarla.

Il Pino Canario, come indica il nome stesso, domina la zona, e tuttavia è accompagnato da un sottobosco di eriche, ilatri, aquifoliaceae ed una moltitudine di felci. Per quanto riguarda la fauna, si distinguono il picchio  (considerato l'uccello falegname) ed il fringuello, ma si possono osservare anche poiane, gheppi ed in minor quantità corvi.

Dopo una passeggiata tra felci e pinete, sentendo solo il rumore del vento che soffia sulle foglie degli alberi o di qualche animaletto come il grillo che inizia a cantare dopo le sei del pomeriggio, potrai finalmente ammirare il bel paesaggio che si apre sotto il cielo. Un punto strategico per ammirare, a oltre mille quattrocento metri di altitudine, la grandiosità del nostro piccolo gran territorio.

Sí, dopo una passeggiata già di per sè gradevole e rasserenante, ti aspetta un'altra ricompensa. Basta sporgersi un pò e lasciarsi salutare da monumenti naturali come il Bentayga o il Roque Nublo, che si mostrano silenziosi e slanciati, con profondi pendii e barrancos (gole), lasciando a bocca aperta chiunque li osservi.

Qui non arrivano i rumori della città. L’ambiente naturale invita al silenzio, a godersi la natura e la semplicità. Vale la pena venire qui e perfino perdersi, per vedere l’isola da un punto di vista diverso.

All’improvviso potresti essere sorpreso dalla sirena di una nave. Dal nulla arriva il suono della sirena proveniente dal porto di Agaete e capace di attraversare le montagne per raggiungere le tue orecchie. E scommetto che il tuo udito litigherà con la tua vista per dire quale dei sensi sta godendo di più.

Senza alcun dubbio, il Pico de La Bandera è la fine del percorso di oggi. Un luogo dove comproverai che tutte le forze della natura sono in sintonia con la bellezza, che in fin dei conti tutti cerchiamo. Non importa con quale senso la percepiamo, basta che in quel momento capiamo l’importanza di sentire, vivere ed apprezzare le cose. Arrivare qui, fino a questo punto, ci conferma che siamo sul buon cammino.





Come arrivare al Pico de La Bandera

Prendere la Autovía del Norte, la GC 2 fino ad Agaete. Alla rotonda prendere la GC 172 che ci porterà fino a un incrocio dove potremo prendere la CG 200 in direzione Artenara. Quando arriviamo a Artenara possiamo chiedere o proseguire in direzione Tamadaba, e dopo sette chilometri approssimativamente, troveremo le indicazioni delle quali abbiamo parlato prima. Un segnale verticale di vari sentieri sulla destra della strada e le scale in pietra sulla nostra sinistra.

Cosa visitare nei dintorni

- Santuario de la Cuevita: situato ad Artenara, il santuario che ospita attualmente una scultura mariana in legno di 80 centimetri, fu scavato nella roccia nell’ultimo terzo del XIX secolo. Furono scolpiti nella roccia anche l'altare, il coro, il pulpito ed il confessionale.

- Museo de las Casas Cuevas: anche questo museo si trova ad Artenara, situato in una vecchia casa con sette stanze, dove possiamo osservare la dimora della popolazione precolombiana che abitò qui, con mobili tipici dell’epoca ed utensili dei mestieri più rappresentativi. Il visitatore avrà modo di avvicinarsi ai modi e costumi di quel tempo e conoscere qualcosa in più sulla nostra storia, in un luogo tranquillo, con il canto degli uccellini in sottofondo.

- Museo de La Rama: situato ad Agaete, l’altro comune per il quale passa il nostro itinerario, il Museo de la Rama è un museo dedicato interamente a una festa tradizionale, di grandissima importanza per i grancanari. Si trova nella calle Párroco Alonso Luján numero 5 del paese di Agaete.